Oratorio di San Pietro Martire

 

 

Oratorio di San Pietro Martire

 

 

Fu eretto dalla Confraternita di San Pietro Martire nella prima metà del 1300, presso la chiesa di San Domenico. L’edificio raggiunse il massimo splendore tra il 1552 e il 1554 quando i fratelli veronesi Lorenzo e Bartolomeo Torresani vi affrescarono Il Giudizio Universale.

Nel 1574, nel pieno della Controriforma, i nudi del Giudizio Universale corsero il rischio di essere emendati, in quanto poco adatti alla vista dei laici, ma si salvarono in quanto fortunatamente l’oratorio fu adibito ad aula di studio per il noviziato. Dal XVIII secolo l’edificio subì un progressivo degrado essendo utilizzato nel tempo come magazzino, granaio, sartoria, alloggio dei soldati ed infine come deposito comunale. Tra il 1907 e il 1908 gli affreschi furono restaurati da Giuseppe Colarieti Tosti. Dopo la Seconda guerra mondiale l’oratorio divenne cappella della Caserma Verdirosi.

Realizzato su commissione della Confraternita dei Mercanti dai Fratelli Torresani, l’Oratorio di San Pietro Martire conserva uno splendido Giudizio Universale realizzato nel 500. L’affresco ha grandi dimensioni e si snoda lungo tre pareti dell’Oratorio, raggiungendo la volta a crociera.