Il pomodoro ovalone

ORIGINE DEL NOME
Probabilmente il nome deriva dalla forma tipica di questa varietà di pomodoro che ricorda appunto un uovo.

STORIA
Questa varietà di pomodoro è storicamente presente e documentata nel territorio reatino dai primi decenni del secolo scorso ed è stata oggetto negli anni 60 di studi presso il Centro Appenninico “Carlo Jucci” di Rieti affiliato all’Università di Perugia, per il miglioramento genetico. Dopo quasi mezzo secolo di letargo nel 2010 l’Ente di Ricerca ha deciso di rimettere in produzione il pomodoro ovalone che si è subito contraddistinto per la sua versatilità, utile sia per la passata che per il consumo diretto. E’ stato oggetto di attenzione da parte di un gruppo di imprenditori locali che hanno promosso la salsa amatriciana realizzata solo con prodotti del territorio provinciale promuovendolo come ingrediente principe della ricetta. Nel giro di pochi anni dalla sua riscoperta la sua presenza è lievitata riscuotendo un incredibile successo sia da parte delle aziende agricole che da parte degli amanti dell’orto casalingo. 

DESCRIZIONE
Il pomodoro ovalone si presenta con bacca di pezzatura media ma ad alto peso specifico per via della polpa soda e consistente ma poco acquosa. La buccia risulta spessa. La pianta non supera i 60 cm è molto produttiva ed estremamente rustica e resistente. Grazie ad un ottimo rapporto acidi/zuccheri si presta a svariati usi.

IMPIEGHI
Si può utilizzare sia per il consumo fresco che per la trasformazione industriale (passata di pomodoro) ed è attualmente utilizzato come ingrediente principale della salsa amatriciana realizzata con prodotti reatini (guanciale amatriciano, olio EVO della Sabina, pecorino Amatriciano e vino di Castelfranco per la sfumatura del soffritto).