La trota reatina
La grande quantità di acqua che caratterizza il territorio reatino con laghi, fiumi, torrenti e sorgenti rende queste zone ricche di pesce. Dal Lago del Turano, al Lago del Salto, dai Laghi Lungo e Ripasottile, al Lago di Ventina, dal Lago di Paterno, al Lago di Rascino è possibile trovare esemplari di luccio, coregone, anguilla, breme, aspio, persico reale, carpa.
Inoltre la pescosità e la portata del fiume Velino, subaffluente del Tevere sulle cui sponde sorgeva l’antica Reate, è da considerarsi, unitamente all’altezza media del territorio, l’elemento dominante per la presenza e la coltivazione organizzata della Trota. Tracce della “Trota reatina” si trovano, già, nel libro “De pesci romani” di Monsignor Paolo Giovio tradotto in volgare nel 1560, nelle notizie del Palmegiani del 1932 in “Rieti e la regione Sabina” sulla stazione ittiogenica nel Peschiera e nei fiumi limitrofi voluta dalle famiglie Stoli e Gianfelice. L’immagine della trota compare insieme alla rete nello stemma della città di Rieti e in due importanti dipinti in Cittaducale, nonché in ritrovamenti archeologici e documentali che avvalorano l’ipotesi dell’esistenza di impianti pescosi, soprattutto di trota.
Anche oggi la Trota Reatina è presente spontaneamente nei corsi d’acqua del territorio e sotto forma di allevamento, essa deriva dagli esemplari di trota appartenenti alla specie Trota Iridea (Oncorhynchus mykiss), a carne bianca o salmonata, ed alla specie Trota Fario (Salmo trutta).
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE:
Il prodotto “Trota reatina” all’atto dell’immissione al consumo ha una pezzatura minima di 300 grammi ed un’ età biologica tra i 12 e i 26 mesi. Il tessuto muscolare ha una tessitura uniforme, compatta, elastica di colore bianco tipico o rosato nel caso di trota salmonata. L’occhio è trasparente e brillante e le branchie sono di colore rosso vivo.
VALORE NUTRIZIONALE (per 100 g)
• Carboidrati: 0
• Proteine: 14,7
• Grassi: 3
• Acqua: 80,5
• Calorie: 86
• Parte edibile: 55
• Calorie al lordo: 47