La Sabina che ci piace, due belle iniziative a Cantalupo e Vacone
A Cantalupo sono stati presentati nella chiesa di San Girolamo i risultati di un lavoro durato tre anni (Rappresentare Cantalupo, documentazione, conoscenza, valorizzazione), con il quale i giovani dottorandi del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura della Sapienza di Roma hanno studiato a fondo il bel borgo, dalle carte storiche e topografiche agli open data, passando per la percezione che ne ha chi ci vive, i caratteri distintivi dal punto di vista architettonico, i metodi di digitalizzazione della realtà, e di comunicazione e di valorizzazione delle sue peculiarità. (E nel pomeriggio ci sono stati workshop aperti sulle varie materie). Un lavoro affascinante, sfaccettato, che tiene insieme il vecchio “acquarello” e le moderne “nuvole di dati”, entrambi essenziali per conoscere veramente un luogo nel profondo. Conoscenza che può essere la base per impostare nuovi modelli di valorizzazione.
A Vacone è stata invece presentata Route 313. Arte in Sabina, un’iniziativa brillante che ha anch’essa lo scopo di attualizzare, recuperare, valorizzare, promuovere e preservare il territorio della Sabina. E lo fa attraverso l’arte, realizzando opere lungo il percorso della 313, la Ternana, la strada millenaria che unisce Passo Corese a Terni, la Sabina all’Umbria.
Pensata dal Centro Metaculturale di Forano e sostenuta dalla Regione Lazio e da Lazio Creativo, questa iniziativa è partita dal Comune di Vacone, dove il giovane street artist romano Andrea Gandini ha realizzato nel bellissimo bosco del Pago nove sculture, attraverso le quali ripercorre – con l’immaginario del XXI secolo – l’antico culto della Dea Vacuna. E continuerà a Casperia, dove lo stesso Gandini darà nuova vita al grande tronco all’ingresso del centro storico.