parco archeologico rieti

Un parco archeologico a pochi chilometri dal centro città

La necropoli di Campo Reatino si presenta come un’area funeraria risalente al 1000 a.C., periodo in cui prendeva inizio Il processo di formazione dell’ethnos sabino. I ritrovamenti hanno infatti permesso di indagare e comprendere le origini delle genti sabine, le quali fin dall’inizio appaiono culturalmente legate, ma indipendenti, dal popolo dei Latini.

Posta sul ciglio settentrionale di un terrazzo travertinoso, esteso circa tre kmq. e digradante verso nord, originatosi in un ambiente di facies lacustre e di gradinata di vasche in età quaternaria, la Necropoli di Campo Reatino fu casualmente individuata nel 1929 da Giacomo Caprioli  a dimostrazione che la conca reatina era stata abitata anteriormente alla formazione del Lacus Velinus di età storica. Il Caprioli recuperò e documentò materiali di corredo e resti di strutture funerarie pertinenti ad almeno tre tombe  ad incinerazione della prima età del ferro.

Le campagne di scavi compiute negli ultimi anni nella necropoli di Campo Reatino, fortemente volute dall’Amministrazione comunale, hanno portato alla luce importanti elementi sulla storia dell’antica civiltà sabina. Un lavoro che, oltre a far riemergere le affinità culturali con i territori circostanti e con l’ambiente naturale, ha contribuito alla diffusione e allo sviluppo di una diversa conoscenza del nostro territorio. L’attività realizzata dalla Sapienza, Università di Roma e dal Museo Civico di Rieti, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, ha visto la partecipazione di decine di studenti, impegnati nella formazione sul campo come parte integrante del loro percorso universitario. 

Photo credit: archeomedia.net