Il Palazzo Comunale
Il Palazzo Comunale
Sede del municipio e del museo civico cittadino, il Palazzo Comunale di Rieti si affaccia su piazza Vittorio Emanuele II.
Risalente al Duecento, in realtà è stato modificato radicalmente nei secoli, con un aspetto attuale che fonde differenti stili architettonici: il neoclassico della facciata opera del Brioni, l’eclettismo dei corpi di fabbrica novecenteschi di Sacconi e Bazzani, il liberty della decorazione degli interni, opera di Antonino Calcagnadoro, infine il razionalismo della torre civica dell’ing. Battistrada.
Il Palazzo del Comune di Rieti ha una storia complessa, risultato della stratificazione di numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione.
Mezzo secolo dopo la costituzione di Rieti come libero Comune, nel 1252 fu decretato l’allargo dell’assetto urbano mediante la costruzione di una più ampia cinta muraria e la definizione dell’area di sviluppo lungo gli assi viari di via del Corso – attuale via Terenzio Varrone – via di Mezzo, via San Liberatore.
I palazzi dell’amministrazione civile vennero eretti ai margini di piazza del Leone – attuale piazza Oberdan – ai piedi della città vecchia, arroccata sullo sperone di travertino su cui insistevano gli edifici dell’età sabino-romana ed altomedievale.
Sul finire del Quattrocento, fallito il progetto di insignorimento posto in essere dagli Alfani, i superstiti della potente casata furono esiliati subendo la confisca dei beni. Il Comune si trasferì allora sull’antica arce, utilizzando come propria sede il palazzo Alfani, demolito negli anni Trenta del Novecento per la costruzione della torre civica razionalista ideata da Battistrada.
Nella seconda metà del Settecento il palazzo acquisì la fisionomia attuale. Il terremoto del 1898 danneggiò gravemente l’edificio che, in seguito al sisma, dovette dunque sottostare a dei lavori di restauro.