Si trova poco fuori Rieti, laddove sorgeva la cappella di san Fabiano. Qui il Santo trova ospitalità in attesa dell’intervento chirurgico soggiornando in un’attigua casa ospitale.
San Fabiano, secondo la tradizione, fu testimone di due importanti avvenimenti legati alla presenza di san Francesco: il miracolo dell’uva e la composizione del Cantico delle Creature. Due avvenimenti, il secondo soprattutto, di una portata eccezionale che fanno di questo solitario cenobio uno dei luoghi più sacri del francescanesimo..
Il santuario, così com’era ai tempi di s. Francesco, formato cioè dalla chiesina, dalla canonica e dalla Casa- domus, rimase tale fino ai primi anni del XIV secolo, quando i frati romiti ne iniziarono la trasformazione abbattendo i muri interni della canonica e erigendo una seconda chiesa più ampia di san Fabiano; i lavori proseguirono ancora quando il luogo passò ai clareni, che costruirono un conventino con il relativo chiostro.
Nel seicento infine si ebbe la totale manomissione della casa-domus, nonché della primitiva chiesina, per crearne una di maggiori proporzioni. Si perdeva così la traccia del passaggio di san Francesco in questo luogo, che sarebbe stato dimenticato del tutto se nel 1947 non fosse stata riportata alla luce la chiesina di san Fabiano.
Arrivando al santuario si incontrano lungo le mura le stazioni dellaVia Crucis di scuola napoletana del XVIII sec. provenienti dal Convento di s. Bonaventura in Frascati e benedette nel 1735 da s. Leonardo da Porto Maurizio, propagatore della Via Crucis. Davanti al santuario una maiolica moderna detta Madonna dell’Uva ricorda il miracolo della moltiplicazione dell’uva.
Da visitare la chiesa, il chiostro e la Domus del Santuario e il monumento marmoreo del prof. Ferri.
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